Il MISP (Massage In Schools Programme) è un programma professionale di grande successo che promuove il contatto sano ed emotivamente nutritivo per i bambini di tutto il mondo.
Il MISP prevede una sequenza di massaggio:
– che si fa sulla schiena, sul collo, sulle braccia e sulla testa;
– data e ricevuta dai bambini tra di loro, che rimangono vestiti;
– data e ricevuta con il permesso del bambino;
– della durata quotidiana di qualche minuto.
Svolgimento
Il programma prevede l’insegnamento ai bambini dai 4 ai 12 anni di età di una sequenza di 15 movimenti e di altre attività di contatto e movimento. Per i bambini più piccoli la sequenza è ridotta a 4 movimenti.
La scoperta del MISP qui in Giocomotiva risale a qualche anno fa ed è stata sicuramente fonte di grande entusiasmo e sorpresa! Si è trattato infatti di un progetto e di una proposta che è stata subito accolta con piacere da grandi e piccoli.
In questo articolo vorremmo raccontare brevemente come si è evoluto il nostro approccio al MISP nel corso del tempo e come abbiamo scelto di utilizzarlo all’interno della nostra routine sia al nido sia alla scuola dell’infanzia.
La nostra declinazione del MISP al nido
Nella sede del nido di via Boschetti, il MISP è parte attiva della nostra quotidianità: alla mattina, dopo un momento allegramente animato da canti e balli in cui la voce e il corpo fanno da protagonisti in divertenti e dinamiche coreografie, introdotto da una musica dolce di sottofondo arriva il tempo dedicato al MISP ( “il momento del massaggino” come lo chiamano i bambini) che consta in qualche minuto di rilassamento ed è il nostro modo gentile e calmo per iniziare insieme la giornata al nido!
Come? Ci si siede tutti con le gambe aperte per accogliere il compagno e poi, tutti presi dalla pratica, ci si concede all’esperienza. Anche chi non fa il massaggio partecipa con lo sguardo all’attività dei compagni, poiché il perno fondante di tale pratica è la volontà ed il piacere di farlo e riceverlo. Tutto infatti inizia con una domanda che chi esegue il massaggio fa a chi lo accoglie: “Posso?”. Si chiede sempre il permesso e si conclude il massaggio con un grazie reciproco: per averci permesso di massaggiare ed essere massaggiati.
La nostra personale declinazione al nido. Inizialmente ci sono state insegnate 4 sequenze di massaggio, ma all’interno della quotidianità con bambini così piccoli era difficile eseguire dei movimenti così standardizzati. Abbiamo declinato per un avviamento al MISP approcciandoci con maggior libertà: ognuno crea liberamente il suo massaggio sulla schiena, spalle, braccia e testa del compagno. E il tocco diventa magico…
Ma perché quindi questo momento così semplice e delicato è così importante per noi tanto da essere diventato parte della nostra routine quotidiana?
Perché questo prezioso momento scopriamo la magia del tocco sull’altro, un tocco gentile che ci permette di sentirci, di sentire, di sentirci amati ed in connessione reciproca attraverso il contatto, prendendosi cura uno dell’altro fornendo ai bambini uno strumento dai molteplici benefici:
– maggiore calma;
– maggior concentrazione;
– maggior sicurezza;
– rispetto per se stessi e per l’altro;
– capacità di distinguere un contatto positivo da uno negativo;
– riduzione dei comportamenti aggressivi.
Facendo questo, impariamo ad avere rispetto per l’altro (posso?), prendiamo fiducia in noi stessi e consapevolezza del nostro essere; creiamo un clima di collaborazione con i compagni e con gli adulti in cui il rispetto dell’altro con le sue caratteristiche specifiche diventa una modalità comune di valorizzazione e inclusione delle differenze.
Nell’asilo di via Bonghi il MISPè stato recentemente inserito attraverso l’ausilio di una efficace storia che parla del corpo e dei suoi suoni (Dentro di me, fuori di me – di Silvia Roncaglia e Roberto Luciani), nonché del suo protagonista, bisognoso di tante coccole e che è diventato oramai il beniamino dei bambini più grandi.
Il MISP alla scuola dell’infanzia
Il MISP è una pratica oramai molto consolidata in tutte le classi della scuola dell’Infanzia di via Bonghi da diversi anni e che segna il termine del cerchio dei saluti ogni mattino prima di fare lo spuntino a base di frutta fresca. Nella sede di via Zocchi, il gruppo degli Argonauti (bambini dai 5 ai 6 anni) quest’anno ha deciso che l’avvio del relax (ossia di quel momento post-pranzo dedicato al rilassamento prima del gioco libero pomeridiano) si sarebbe svolto proprio all’insegna della delicatezza, della cura, della calma, e del sano contatto, propri del MISP.
Cosa succede durante questo momento così speciale?
Innanzitutto ognuno sceglie se e quando partecipare: è importante che non ci sia una forzatura o costrizione ma che ogni bambino si senta libero di dire di sì o di no al massaggio; o che scelga di inserirsi all’interno dell’attività quando più si sente pronto e con le modalità a lui proprie.
Dunque, chi vuole partecipare a questo momento si mette in coppia su un grande e comodo tappetone e aspetta l’avvio della musica. A questo punto sono i bambini a decidere chi inizierà a fare il massaggio (che si posizionerà dietro) e chi lo riceverà (che si posizionerà davanti). È bello osservare come questo tempo di preparazione normalmente non si svolga all’insegna delle tensioni o dei litigi, perché ognuno sa che i ruoli si invertiranno e che ciascuno avrà modo di dare e ricevere questo bellissimo momento di coccola.
Trovata una posizione confortevole, ci chiediamo innanzitutto il permesso e lo facciamo instaurando un tipo di contatto non meno importante, cioè quello visivo. Dunque, guardandoci negli occhi ci chiediamo: “Posso farti un massaggio?”. E solo quando riceveremo una risposta affermativa “Certo! Grazie!” allora potremo incominciare, avvicinandoci all’altro con il giusto rispetto e la giusta attenzione.
I bambini ormai sanno muoversi con una straordinaria autonomia: riconoscono e sanno riprodurre perfettamente le varie sequenze, i movimenti, i gesti del corpo, i tempi, ma sanno comunque che possono anche appoggiarsi e fare riferimento ad un grande cartellone costruito da tutti noi nel corso del tempo che, tra l’altro, abbiamo voluto condividere anche con le famiglie dei nostri bambini, in modo tale che potessero vivere anche a casa questo momento così tenero e delicato.
Ogni sequenza è numerata e associata ad un disegno (evocativo del nome del movimento) in modo tale che possa essere ben riconoscibile e facilmente identificabile dal bambino.
È bellissimo osservare il coinvolgimento dei piccoli in questo arco di tempo: l’attenzione e la concentrazione rimangono estremamente alti, il momento dedicato viene preso molto sul serio, così come anche le necessità e le richieste dell’altro. Ad esempio, non è raro sentire, nel corso del massaggio, qualcuno chiedere: “Sto facendo troppo forte? Sto facendo troppo piano? Ti piace così?”, come per assicurarsi che il benessere e il rispetto dell’altro siano sempre presenti e costanti. Ogni gesto è dunque delicato e forte al tempo stesso: forte nel senso che si fa sentire! Come a dire: “Io ci sono! Sono qui, sono qui per te! E mi voglio prendere cura di te! Riesci a sentirmi?”.
Trovo che sia altrettanto bella e significativa la conclusione della nostra pratica quotidiana: raggiunta l’ultima sequenza è infatti per noi importantissimo concludere il nostro “rituale” con un ringraziamento.
Sia chi ha fatto il massaggio sia chi lo ha ricevuto ringrazia l’altro: ma perché?
Perché guardandoci ancora una volta negli occhi, senza dunque perdere mai questo legame che non prevede un contatto diretto ma forse proprio per questo ci sembra ancora più intimo, crediamo sia importante ringraziare chi ha scelto di dedicarci del tempo, di prendersi cura di noi in modo gentile e attento.
Così come crediamo sia altrettanto importante ringraziare chi ci ha detto sì: e con quel sì ci ha dato fiducia, mettendosi nelle nostre mani piene di rispetto e cariche di ascolto.
di Silvia D. coordinatrice nido La Giocomotiva di Via Boschetti
e Francesca R. educatrice scuola dell’infanzia La Giocomotiva di Via Zocchi