Ma alcune aziende stanno facendo qualche passo per evitare questo grosso spreco di risorse: nascono infatti i primi progetti di aziende “family friendly”, amiche della famiglia appunto, che con programmi di flessibilità consentono alle donne di rimanere al lavoro, ma non solo, di avere anche ruoli strategici.
Sono diversi gli strumenti utilizzati:
– Il telelavoro: spesso alternato alla presenza in sede, consente alle donne di portare avanti il lavoro direttamente da casa.
– Il partime, orizzontale o verticale: è il sogno di tutte le mamme e ora sta diventando possibile in molte aziende; il classico orizzontale prevede una riduzione delle ore e una presenza in azienda tutti i giorni, mentre nel secondo si concentrano le ore in due o tre giorni a settimana, lasciando liberi gli altri.
– La banca ore: si può decidere di accumulare ore di straordinario e trasformale in permessi all’occorrenza.
– Servizi per l’infanzia: nidi aziendali per tutto l’anno o anche solo durante le chiusure delle scuole (che non sempre corrispondono a quelle in azienda!) e anche pacchetti ore di servizio babysitting.
Sembrano utopie invece anche in Italia qualcosa si sta muovendo, sul sito di Moms@Work potete già vedere alcuni esempi concreti che vengono definiti di Best Practice, non solo da invidiare, ma a cui ispirarvi, magari riproponendo gli stessi modelli nelle vostre aziende.