Taglia, incolla, colora, sfogli, leggi. La carta è uno dei primi materiali naturali con cui i bambini entrano in contatto. Ma da dove viene? Cos’è la carta? Storicamente è figlia del papiro utilizzato dagli egizi già nel 2000 aC come supporto per i geroglifici, realizzato a partire dalla polpa interna dello stelo del papiro.
È poi in Cina che la tecnica si perfeziona, grazie all’osservazione dei risultati ottenuti con i macerati di cotone, piante acquatiche e gelso. Il processo industriale oggi è assai complesso e dispendioso in termini ecologici per la gran quantità di energia, di acqua e legno che viene utilizzata; per questo penso che sia interessante portare ai bambini l’idea dell’autoproduzione, del riciclo e soprattutto del processo e del tempo che ci vuole affinché si produca quello che ci serve.
PER FARE LA CARTA
1) Vaschetta per macerare
2) Carta di recupero (fogli di quaderno, sacchetti e carta di imballo marrone, cartoni delle uova, veline colorate sono le più indicate).
3) Altri elementi vegetali (asparagi, sedano, spinaci, rabarbaro e in generale tutti quelli a fibra lunga) che possono essere usati sia freschi che secchi facendole bollire in abbondante acqua. Come per la carta da riciclo anche queste fibre vegetali devono essere macerate e il modo più efficace per estrarre la cellulosa è quello di pestarle con un
mattarello dopo la bollitura. Più le fibre sono macerate e battute, migliore è la qualità della carta ottenuta. Per colorare” la carta o creare nervature particolari si possono inserire nella vaschetta di macerazione anche bucce di cipolle, alghe alimentari, barbabietola.
4) Colla vinilica da aggiungere all’impasto perché rendono la carta impermeabile e dunque più adatta ad essere usata per la scrittura. È possibile sostituire la colla vinilica con amido di mais e un bicchierino di aceto.
5) Frullatore elettrico per ottenere la pasta dalla carta macerata.
6) Stampo e cascio (in vendita o anche questo facilmente realizzabili) che è una cornice di legno con una retina. Il cascio è una cornice, identica alla prima, ma senza retina che viene posizionato sullo stampo. Si possono usare stampi di piccole dimensioni, e ad esempio si possono usare i telai da ricamo.
7) Pezze e strofinacci che servono, una volta che il foglio viene trasferito dallo stampo, per assorbire l’acqua in eccesso.
8) Tavolette e morsetti per pressare, perché i fogli vanno pressati per eliminare la maggior
quantità di acqua possibile.
IL PROCEDIMENTO
1) Rompere la carta da riciclare in tanti piccoli pezzi.
2) Coprire tutto con acqua.
3) Aggiungere colla vinilica, coloranti, fibre vegetali ecc.
4) Lasciare macerare per 24 ore
5) Frullare poco per volta gli ingredienti macerati.
Ed ecco qui la pasta base che è pronta per essere passata sullo stampo, setacciata, messa ad asciugare sulle pezze e trasferita nella pressa per l’ultimo passaggio.
Possiamo aggiungere alla pasta madre anche anche fiori, foglie, semi, fili… raccolti dai bambini durante le loro passeggiate all’aria aperta.
di Francesca Lanocita
Francesca Lanocita laureata in lettere moderne, un passato da pubblicitario, è oggi maestra di bosco e contadina. Ha fondato assieme a Mara Guasco e Paolo Santori nel 2012 l’associazione La yurta nel bosco, per la quale si occupa del coordinamento, dell’approfondimento pedagogico, della comunicazione e dell’organizzazione delle attività per famiglie, educatori, i maestri e scuole.