La yurta nel bosco è un’associazione culturale nata ormai quasi 6 anni fa che si occupa di educazione all’aria aperta. La nostra idea di fondo, in poche parole, è proprio che il contatto con gli elementi naturali e con il mondo che ci circonda, ovunque noi viviamo, anche in città, siano non solo necessari ma davvero fondamentali perché i bambini crescano sani, in equilibrio e competenti.
E sono davvero tante ormai le ricerche e gli studi che all’unanimità sostengono questa idea, ponendo l’accento non solo sullo stare in un ambiente naturale, ma anche sul poterlo fare attraverso il gioco libero, destrutturato, dove è il il bambino con i suoi sensi, i suoi tempi e i suoi ritmi a sperimentare e esercitare la conoscenza del Mondo e, quindi, di sé.
I nostri bambini – anche noi adulti, in realtà – hanno proprio bisogno di avere la Terra sotto ai piedi, di potersi sporcare di fango, di continuare a imparare ad arrampicare su un albero, di fermarsi per ore a osservare una fila di formiche… perché noi non siamo altro rispetto al mondo naturale. Noi ne siamo parte e ce ne dobbiamo sentire parte, perché, come dice Rosaria Gasparro, maestra di scuola pubblica, “È in quel sentimento che si gioca il legame con la vita e la sua qualità. L’esplorazione, la curiosità, l’avventura, la fiducia. La poesia del mondo naturale e la sua bellezza. Perché natura è cultura. È scoperta delle relazioni che esistono tra gli elementi, e quindi è cura e rispetto. Ma, per prima cosa, per ogni bambino è gioia e incanto”.
Ma cosa possiamo fare noi genitori, in concreto? Intanto pensare come ci suggerisce Richard Louv che la natura è come un medicina, che lui chiama “Vitamina N”, da assumere ogni giorno per permettere al nostro corpo e alla nostra mente di rimettersi in contatto con il mondo nel quale viviamo e ritrovare equilibrio dopo gli impegni e gli stress quotidiani.
Non pensiamo l’assunzione di questa Vitamina N come un’attività saltuaria, da fare ogni tanto, o un giorno sì e due no! Deve essere un’abitudine quotidiana, uno stile di vita: tutti i giorni possiamo coltivare il senso della natura, anche in città, senza rinunciare all’agio della nostra vita e senza dover andare a vivere in un bosco (come invece ho fatto io!).
Possiamo educare noi stessi e i nostri bambini al mondo naturale per mantenere sempre un collegamento, a partire da ora: guardiamo fuori dalla finestra, c’è un cielo, ci sono le nuvole, un sole, una luce… Inventiamoci un quaderno per prendere appunti con i nostri bambini sulle variazioni delle stagioni: come è l’albero davanti a casa oggi?
Osserviamo sempre. Teniamo a portata di mano un binocolo: ci sono uccellini sul balcone? Osserviamo le piante che ci sono alla fine dell’asfalto nei giardini sotto casa: lì è il confine dove inizia il “mondo selvatico” ed è sempre ricco di flora e di fauna: formiche, insetti, erbe selvatiche non si fanno tanti scrupoli sul dovere nascere. E assicuro, che negli spartitraffico milanesi, ci sono le stesse erbe spontanee dei prati di campagna, che aspettano solo di essere viste!
di Francesca Lanocita
Francesca Lanocita laureata in lettere moderne, un passato da pubblicitario, è oggi maestra di bosco e contadina. Ha fondato assieme a Mara Guasco e Paolo Santori nel 2012 l’associazione La yurta nel bosco, per la quale si occupa del coordinamento, dell’approfondimento pedagogico, della comunicazione e dell’organizzazione delle attività per famiglie, educatori, i maestri e scuole.