Intervistiamo la Prof.ssa Paola Nicolini, docente della cattedra di Psicologia dello sviluppo e Psicologia dell’educazione all’Università di Macerata. Responsabile dal 2003 della convenzione che La Giocomotiva ha con l’Università di Macerata per il progetto di sperimentazione della Teoria delle Intelligenze Multiple e il monitoraggio della supervisione e formazione permanente.
Alla base del lavoro generale e quotidiano della Giocomotiva c’è l’ispirazione metodologica dalla teoria delle intelligenze multiple. Cosa significa “ispirazione metodologica”? E quale è questa teoria? La teoria delle intelligenze multiple, come dice la stessa espressione, rimanda all’idea che non esite una sola intelligenza, cioè una sola capacità di risolvere i problemi, bensì più modi, perché differenti sono le situazioni anche complesse a cui un essere umano, sia esso un bambino o un adulto, deve poter dare una risposta. Come si consola un bambino che piange? Come posso arrivare in orario al lavoro se la mia auto si è rotta all’improvviso? Come posso ritrovare la strada in una città sconosciuta per ricongiungermi al gruppo che ho lasciato? Come posso far funzionare di nuovo la lavatrice dopo che ha allagato la stanza? Come posso coltivare dei pomodori abitando in città? Come posso provare a giocare con quei bambini che mi piacciono tanto e che non conosco? E così via. La vita quotidiana è tempestata di queste tipologie di problemi e di norma ognuno di noi sperimenta e trova soluzioni intelligenti. Di certo non usiamo solo la logica matematica, per poterlo fare, ma insiemi di strategie che, per dirla con Howard Gardner – ideatore della teoria – sono di tipo esistenziale, naturalistico, spaziale, interpersonale, corporeo, musicale e linguistico. Ispirarsi a questa teoria vuol dire prendere in considerazione il bambino sotto tutti quest punti di vista e offrire contesti perché nessuna delle 8 intelligenze che Gardner ha finora individuate, resti indietro perché non sollecitata.